Prosa. Cosa mi ricordo del paese di mia madre
Del paese di mia madre ricordo la pace che regna sovrana nella piazza, quella piazza piena di profumi e suoni: si sente la fontana ricoperta d’ edera singhiozzare piccoli spruzzi d’ acqua; si sentono le voci degli uomini al bar che giocano a carte e quelle delle loro mogli che preparano il pranzo per la domenica; sento il profumo delle paste appena sfornate e quello del sugo preparato dalle donne del paese. Sento il profumo di acqua salina mischiato a quello di pietra calcarea con cui sono fatte le case. Sento le campane della chiesa suonare a festa, sento i bambini che giocano a palla mentre le bambine chiacchierano sulla scalinata della chiesa. Poi ricordo una bambina che si allontana dalle altre per avvicinarsi a me, ha due trecce che le cadono dolcemente sulle spalle, indossa un vestito celeste con delle calze in lana bianca alte fino al ginocchio e due scarpette nere e lucide. Mi guarda sorridente e mi chiede se mi piace il suo vestito, io le rispondo di si con amore profondo e sincero perché negli occhi di quella bambina sorridente, in quegli occhi così neri, profondi, dolci e rassicuranti riconosco quelli di mia madre, ancora piccola, sorridente e con tanta voglia di scoprire il mondo. Riconosco nei suoi sogni i miei, riconosco in suo padre il mio e riconosco in quella sua voglia di sapere nella mia. Sento che siamo entrambe ignare del mondo che verrà. La bambina mi prende per mano e camminiamo insieme lungo la strada, ad un certo punto, però, si ferma e mi dice di continuare da sola, mi dice che non sarà per sempre al mio fianco, allora comincia ad allontanarsi da me. All’ inizio ho paura ma poi le lascio la mano e vado avanti da sola, lei mi sta vicino ma non mi tocca, non mi sfiora, non mi sorregge. Ce la sto facendo, ce la sto facendo da sola, non devo essere più sorretta da nessuno. Del paese di mia madre mi ricordo di una figlia e di sua madre, non si toccano, minimamente ma si sorreggono a vicenda. Del paese di mia madre ricordo di una mamma che preparala figlia alla vita che verrà.
Chiara De Donno, 1F, 1^ classificata sezione prosa